Beati quelli che vanno sicuri,
vivono serenamente la loro incoscienza…
Si sentono forti e rimangono senza pietre
da lanciare
Tanti sono quelli contro cui scagliarle
Attraversando il confine,
comprendo ora la superbia,
sperimento su di me la debolezza
mi sento una docile fibra dell’universo
un osso di seppia rigettato
che con umiltà cerca di rituffarsi in mare
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