Piccolo Budda
con il cappellino
finalmente sei tornato
a giocare da bambino!
Un anno fa
il tuo banco disabitato
il silenzio
e la paura che urlava
nelle notti
di flebo e luci a neon.
Il pianto muto delle madri
nascosto dalle mascherine
il dolore asfissiante
del male riflesso
In quel volto ginuflesso.
Le preghiere dei fanciulli,
tenere onde del mare,
cullavano le veglie
amare
tenendoti per mano:
non potevi naufragare!
Le cicatrici a ricordare
che hai attraversato
quell'inferno
di aghi e di terrore...
Aquila nel vento
Volpe del deserto
nell'abbraccio dell'amore.
"E ora non potremmo essere
così felici per sempre?"
domandasti alla mamma,
che ancora ti veglia
con gli occhi bagnati
mentre fai la nanna.
Emblema della vita
la tua stessa ferita
Adesso sei qua
a chiederci
di trattenere la felicità,
come conquista quotidiana
in questa nuova normalità.