Guidavo
in mezzo alla campagna:
nebbia bassa
sospesa nell'aria,
luce che
incendia di rosa
scende sui campi
e riposa
La favola vera
inizia così
dipingendo a strati
la sera:
chiudi gli occhi
davanti a un tramonto
e per magia...
il sogno
s'avvera.
Guidavo
in mezzo alla campagna:
nebbia bassa
sospesa nell'aria,
luce che
incendia di rosa
scende sui campi
e riposa
La favola vera
inizia così
dipingendo a strati
la sera:
chiudi gli occhi
davanti a un tramonto
e per magia...
il sogno
s'avvera.
Non ho voglia di restare
smarrito
nel conflitto
svilito
della realtà molteplice
Io dico
lui dice
nessuno ascolta.
Anni
di fallita
retorica
senza risultato:
incolume pretesa
liberarsi
dallo strazio
di una scelta
sbagliata
O
nuotare
in un oceano
senza mare
O
riprendersi il tempo
per amare
ancora
Mani ruvide
e fronte rugosa
sulla quale
carezze di sguardi
si posa,
con la determinazione
di un cuore ruggente
nella mitezza
di una vita contadina
trascorsa fra il campo
e la cucina.
Neanche la durezza
della terra
ove è passata una guerra,
e solo un pasto frugale
diviso con la famiglia
numerosa
accanto al focolare
ha adombrato
la gioia coniugale.
La dolcezza di allora,
nonna,
me la raccontasti
così sincera
nelle carezze
della tua sera.
Conservo il tuo sapore
addosso,
Anima mia,
Mi risveglio
con il sole fra i capelli
Fuori c'è nebbia
non importa
indosso il vestito rosso.
È domenica
non ho bisogno di fuggire
E' il mio destino
finalmente
tutto da scoprire
Se fossi un gatto,
mi accoccolerei accanto
a te
per condividere il tuo calore
per risvegliare il tuo valore
per assaporare il tuo sapore
Non mi allontanerebbero
facilmente!
Resterei un poco nascosto
sotto i sogni nella tua mente,
ti difenderei dagli incubi e
dai timori inesatti della gente
Poi tornerei a miagolare...
quando avrei di nuovo fame
e da te avrei di che mangiare.
Allora finalmente
non mi mancherà più niente.
Ascolto
il mio silenzio
Dentro
La notte
Caffè e vaniglia
Tocco di tepore
In tazza
Versi di gabbiano...
I primi raggi
Si alzano
Domattina
Ho perduto
troppo presto
l'allegrezza
dell'infanzia
sepolta con colui
che sulle spalle
mi portava
e sul trattore
storie di draghi e serpenti
mi raccontava.
Mi diceva" puoi far meglio"
guardando i miei quaderni
e io un po' pensierosa
mi ritiravo anzi delusa.
Lo sguardo buio
pur a distanza
restaurava il silenzio
in tutta la stanza.
Libro in mano
tabacco in bocca
di fumo e fantasia
popolava
la sua malinconia.
Un giorno di maggio
la malattia
se l'è portato via.
Avrei voluto gridare
e invece
non ho detto niente,
da bambina obbediente.
Ho taciuto il mio dolore,
accanto al fratello minore,
sono rimasta nel torpore
di quell'assenza
cercando altrove
la sua vera presenza.
Cresciuta in un mattino
nell'ora della tempesta
un buco scavato
da un mare arrabbiato
nel mio animo angosciato
che a ogni disamore
dell'ora funesta
risuscita quel malore
risucchia la mia allegria
rischia di rapire la vita mia.
Com'e' lunga la strada
che ci ricongiunge
al passato!
Pieno di ricordi
Il ciottolato
Inpietrito e ghiacciato
Quell'universo dimenticato
Sulla polvere
Un soffio delicato
Riscopre il fascino
Di ciò che ho amato.
Una ninnananna dolce
ti culli questa notte.
Forse domani
aprirai gli occhi
e ti guarderai
le mani
in cerca di
un qualche sogno
rubato.
Busso, busso,
ma non mi apri.
Resto fuori
ad aspettare
finché non verrà qualcuno
a vedermi cantare.
Mi ascolteranno
anche le stelle,
ma le mie sono
solo storielle.
Come mi piace
assaporare l'attesa!
Questa notte
ti incontrerò,
amore mio,
e sarà ancora
come la prima volta.
Nell'oblio
se ne è andato
ciò che ti avevo lasciato:
forse, già qualcosa è cambiato?
La pioggia e il vento
avranno cancellato
quel sentimento
e la tua ragione
avrà allontanato
il suo ricordo,
come un tormento.
E se così non fosse?
Allora
la scintilla tornerà
e il fuoco brucerà.
E tu finalmente capirai
prima che arrivi la sera
che sono stata sincera.
No te asustes, no te preocupes: la noche alcanza esa casa lejana cerrar no puedo esa ventana. "Yo pensaré en todo", me dice...