martedì 11 giugno 2019

Andar per campi...




Mi piaceva da bambina
Scavalcar la rete e andar pei campi dei vicini…

Mai si può immaginare dalla strada maestra che dietro le case si estendano così vasti orizzonti!

Le abitazioni si stringono più vicino, viste da dietro.
Nei campi s’intersecano i canaletti di scolo pieni di erbacce e le siepi arrugginite.
La terra smossa dall’erpice penetra nelle scarpe.
La gente del villaggio è abituata a portar scarponi infangati e pesanti e cappelli di paglia per il sole.

Qui s’attraversa una distesa di grano quasi maturo,
là l’erba medica è stata appena tagliata, poi il pescheto in fiore…
E’ domenica quando la vecchia campana risuona nell’aria:
nella chiesetta del paese, la moglie del contadino, seduto nell’ultima panca col cappello a fianco,
legge confusamente la prima lettura poi siede nella fila delle donne.

Numerose volte il rumore del trattore mi ha svegliato di mattina presto e l’ho maledetto, anche se nessun altro lavoro se non questo è più sacro all’uomo e più vicino a Dio.


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