Leggo con gli occhi
sullo schermo
Suoni che non comprendo
passano in bicicletta,
madre e figlioletta,
alzo lo sguardo
a mezzo sorriso
curiosa
e colgo il suo viso.
Mi dice "buongiorno"
e io sguardo basso
nell'imbarazzo sprofondo.
Leggo con gli occhi
sullo schermo
Suoni che non comprendo
passano in bicicletta,
madre e figlioletta,
alzo lo sguardo
a mezzo sorriso
curiosa
e colgo il suo viso.
Mi dice "buongiorno"
e io sguardo basso
nell'imbarazzo sprofondo.
Un albero in bocciolo
e, non ancora farfalla,
una larva nel bozzolo:
così ciò che è fra noi
mai altro non diviene,
pur sempre vivo rimane.
Corteccia di rosa
tempo di posa
vento riposa
Barca ancorata
cantilena ritmata
vela ammainata
Stordimento
pensiero lento
Fatica sento
Immagino orgogliosa
Libertà riconquistata
ma incedere inesperto.
Torneranno le gite,
gli abbracci,
le cene fra amici,
con amici di amici
risate impazzite.
Le feste da ballo,
le gare, i concerti
per strada, i baci rubati,
i bimbi sudati
che giocano a palla
ammucchiati.
Torneranno gli intervalli
nei corridoi e in cortile
senza mascherina.
E si dissolvera'
quell'odore di amuchina.
Condivideremo di nuovo
insieme
qualche merendina.
E sarà anche meglio prima!
Nascondo pagine umide
fra dita desiderose
di cambiare,
rinchiudendomi dentro
il mio libro dei sogni.
Amaro è il rimprovero
che, penso,non merito:
senza amore,
fatica e sudore
portano dolore.
Sole,
Voglio che resti,
Non tramontare!
Vorrei le novità della primavera,
le passeggiate d'estate la sera.
Vorrei tornare a casa, ritrovarla com'era:
c'era la nonna che rientrava dall'orto
poi indossava il suo grembiule pulito
con mani sapienti, preparava la cena...
C'era mio padre, stanco ma sorridente,
dopo aver lavorato nel campo assolato,
guardava notizie assordanti di cronaca vera.
Giungeva mia madre, a volte anche la zia
era un privilegio cenare in compagnia:
una famiglia allargata, tanto rumore e allegria.
Progetti e affetti che uscivano imperfetti
dalla mia mente, in quei tempi di gioventù.
Rimpiango tenaci parole piene di magia
e assurdi concetti che non capisco più.
Cade soffice e gelata
è festa inaspettata
sui prati e sui pensieri
spaventati e desolati,
tanto oggi come ieri.
Sorprendente e sincera
rinfranca i cuori stanchi:
una semplice allegria,
le palate in compagnia!
I fiocchi bianchi
trasformano gli sguardi:
come bambini curiosi e grati,
costruiamo con complicità
pupazzi e momenti
di antica normalità.
Lungo la strada
ancora qualche albero
acceso, nonostante tutto.
Si cela
sotto uno strato
di ghiaccio
la nostra perseveranza
a non dimenticare
la bellezza di quel tempo
normale e il valore del Natale.
Mi chiedo dove
potrò incontrarti ed amarti
senza far caso al tramonto.
Dove la tua filosofia epicurea
potrà prevedere un seguito
ai nostri più intensi momenti?
Dove una vita comune
potrà incrociarsi e unirsi
all'avventura della tua esistenza?
Mi chiedo dove sia
quel luogo e quel tempo
in cui ci sarà consentito amarci
spogliati dei nostri doveri.
No te asustes, no te preocupes: la noche alcanza esa casa lejana cerrar no puedo esa ventana. "Yo pensaré en todo", me dice...